La Finanziaria per il 2008 approvata a Palazzo Madama (162 sì e 153 voti contrari, con il pieno appoggio dei senatori a vita quali Rita Levi Montalcini, Carlo Azeglio Ciampi, Emilio Colombo, Giulio Andreotti, Francesco Cossiga e Oscar Luigi Scalfaro. Unico assente Sergio Pininfarina) il 21 dicembre, conferma “l’attrazione fatale” che l’attuale esecutivo prova per il sistema bancario tanto che ha confezionato una manovra ad hoc proprio a ridosso delle festività natalizie.
Mentre i comuni mortali continuano il loro calvario quotidiano fatto di balzelli insopportabili e sotto l’albero, in attesa della Befana, trovano bollette sempre più care e prezzi non proporzionati ad un carovita visibile e tangibile nello stesso tempo, le banche ringraziano sentitamente la mortadella emiliana per l’abbassamento del prelievo fiscale nei loro confronti. Già l’ex ministro Giulio Tremonti aveva preannunciato il “regalo” in Tv, nella trasmissione di Rai 3 “Che tempo fa” di Fabio Fazio, e dandole un’occhiata non possiamo che essere d’accordo, a grandi linee, con lui. Infatti nello sfogliare la nuova finanziaria i banchieri hanno di che rallegrarsi; tra le misure che “meritano” un maggior risalto c’è sicuramente quella concernente la riduzione della pressione tributaria con un significativo alleggerimento dell’Ires (imposta sul reddito delle società) e dell’Irap (imposta regionale sulle attività produttive) dove le aliquote passano rispettivamente dal 33% al 27% per la prima e dal 4,25% al 3,9% per la seconda.
Aspettando quella che sarà la valutazione dell’Unione Europea che avverrà a fine gennaio, nel frattempo la finanza italiana mostra un forte gradimento per le misure inserite nella nuova manovra e lo stesso presidente dell’ABI Corrado Faissola si dice “complessivamente soddisfatto”, sostenendo addirittura che gli interventi fiscali a loro favore erano persino "dovuti” al mondo creditizio. Sta di fatto che le migliorie più marcate hanno riguardato in maniera marcata il settore bancario immune da colpi bassi da parte del governo che si guarda bene dal toccare i grandi burattinai del sistema economico. Altra chicca sono, altresì, i cd prestiti d’onore a giovani e studenti notoriamente le fasce decisamente più deboli della catena economica che rischiano di esporsi con le banche pronte, come sappiamo, ad accogliere a braccia aperte tutti coloro che si rivolgeranno a loro. Insomma le stesse, con il beneplacito di Prodi & C., avranno la possibilità di “occuparsi” anche di coloro che non avendo un reddito, se non in maniera assolutamente saltuaria, potranno magari “sostenersi” gli studi universitari; non a caso questa novità consente agli studenti di chiedere prestiti per pagare tasse universitarie o master, per partecipare al programma Erasmus, per acquisto di computer dotati di wi-fi e per il pagamento del deposito cauzionale per la locazione di immobili ed eventuali spese per l'intermediazione immobiliare. L'importo massimo erogabile è di 6 mila euro a studente che rapportato a quest’ultimi sembra una somma piuttosto alta.
Ebbene, l’ombra delle banche, a questo punto, sembra non risparmiare più nessuno e il fatto che si inserisca uno strumento di questo tipo dà il segno, incontrovertibile, di un paese portato all’inde-bitamento anche per farsi un minimo di cultura la quale, a questo punto, si pagherà a caro prezzo come per i prodotti da supermercato per quali già operano “brillantemente” i famosi crediti al consumo pardon debiti al consumo.
Gianluigi Mucciaccio |
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